- Una sentenza, emessa lo scorso 16 maggio dal Tribunale Superiore di Giustizia dei Paesi Baschi, respinge il ricorso dell'Avvocato dello Stato che impugnava l'ordinanza per regolamentare i cannabis social club a San Sebastián, approvata nell'ottobre del 2014, ritenendo che non viola le competenze statali. In Spagna è la prima normativa a regolamentare queste associazioni che si dedicano alla cannabis, con cui l'amministrazione comunale (all'unanimità) ha riconosciuto l'esistenza di più di una ventina di cannabis club nel capoluogo basco.
San Sebastián è stata la prima città, nel 2014, a regolare i cannabis social club, con l'iscrizione in un registro e il rilascio di una licenza. Da allora, la città stessa si è convertita in un riferimento e decine di comuni hanno utilizzato la sua ordinanza come esempio per regolamentare questo tipo di locali. Infatti, questa prima sentenza contraria al ricorso dello Stato apre la strada ad altre città che si trovano nella stessa situazione, come ad esempio Barcellona.
La delibera, emessa lo scorso 16 maggio, stabilisce "senza ombra di dubbio" che il procedimento del Comune è "a norma di legge" e che questo ha il potere di stabilire la regolamentazione, gli usi e le attività dei club della cannabis nella città. La risoluzione del Tribunale Superiore di Giustizia dei Paesi Baschi stabilisce che l'ordinanza regola solo l'ubicazione dei club e le condizioni che devono rispettare per realizzare la loro attività. Ciò non significa che si sta legalizzando la coltivazione, la commercializzazione, l'importazione ed esportazione, la distribuzione o il consumo di cannabis.
La sentenza impone, inoltre, le spese giudiziarie all'Amministrazione centrale, rifiutando le argomentazioni dell'Avvocato di Stato, che sosteneva che l'ordinanza era "nulla, a tutti gli effetti" per aver violato il principio di gerarchia delle fonti e le competenze attribuite allo Stato.
La sentenza riconosce, inoltre, che i cannabis club sono associazioni legali iscritte nel Registro delle Associazioni e sostiene, al contrario dell'Avvocatura di Stato, che il Comune non ha infranto il Convegno internazionale e la legislazione spagnola sugli stupefacenti.
In questo modo, il Tribunale Superiore di Giustizia dei Paesi Baschi circoscrive l'ordinanza alle competenze municipali in materia di urbanistica: come già detto, si richiede una licenza per l'apertura di un locale destinato a un cannabis social club, con fini ricreativi da parte di terzi (prestazione di servizi al pubblico) e si stabiliscono i criteri di ubicazione e di distanza, così come di orari, tra le altri condizioni per esercitare l'attività.
In attesa di questa sentenza e di vedere come verranno regolamentati i cannabis club in seguito alla legge recentemente approvata dai Paesi Baschi in materia di droghe, queste associazioni hanno visto come negli ultimi mesi si è intensificata la tradizionale insicurezza giuridica in cui vivono. Si sono verificati vari registri e interventi presso associazioni per la cannabis di San Sebastián che sono sfociati nell'imputazione degli organi direttivi per delitti contro la salute pubblica e nella chiusura dei club.
Molti di loro sono in attesa di giudizio. La sentenza dell'Alta corte basca arriva come un'ancora di salvezza. Questa notizia, insieme all'attuale corrente di legalizzazione degli ultimi anni in diversi paesi (tra cui Portogallo, Uruguay o USA), rende la posizione della Procura ancora più incomprensibile, quando si tratta di processi volti alla normalizzazione che si dibattono da anni nei consigli comunali.
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