- Dedichiamo il post della pianta del mese a una famiglia erbacea molto chiacchierata in edilizia come conseguenza del riscaldamento globale.
- La resistenza delle sue canne e la sua grande capacità di sequestrare anidride carbonica lo hanno messo al centro dell’attenzione dei movimenti ecologisti per la riduzione delle emissioni di CO2. Ma oltre che alla salute del pianeta, le proprietà del bambù possono contribuire anche al benessere umano.
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Il bambù è una pianta appartenente alla famiglia delle graminacee, come il mais o il riso, e nonostante il suo tronco legnoso possa farlo passare per un albero, resta comunque un'erba, solo che con più proprietà rispetto a quelle con strutture più comuni. Di seguito elenchiamo i suoi usi principali.
Descrizione
Vengono denominate bambù tutte le specie erbacee allungate a forma di canna che raggiungono altezze più consone agli alberi che alle piante. Secondo la Bamboo American Society, la famiglia Bambuseae è costituita da oltre 500 specie, caratterizzate tutte da una struttura alberiforme e da un tronco legnoso a forma di canna.
È la pianta più veloce al mondo e anche una tra le più dure
La pianta si divide in tre parti: radici e i rizomi (uno stelo orizzontale sotterraneo dal quale nascono le radici e gli steli esterni), tronco a forma di canna cilindrica, che può raggiungere fino ai 41 metri di altezza e sviluppare un diametro fino a 30 centimetri, e foglie, la parte che permette di distinguere tra le varie specie. Il periodo vegetativo, quando si sviluppa la canna, ha una durata compresa tra i tre e i quattro mesi, mentre la fioritura (è un'erba caduca) può durare tra i 30 e i 120 anni.
Le caratteristiche più interessanti della pianta sono la resistenza della canna, spesso paragonata a quella dell'acciaio e dunque molto apprezzata in edilizia, e la velocità, che la rende una delle piante più rapide del pianeta. Infatti, è in grado di crescere fino a 91 centimetri al giorno, quattro volte più velocemente rispetto all'eucalitto. E più importante di tutto, quando la si taglia, ricresce molto in fretta proprio perché è una pianta e non un albero.
Origini
Il bambù è originario delle zone tropicali e subtropicali dell'Asia, dell'Africa, dell'Oceania e dell'America. In Europa non cresce naturalmente, ma attualmente viene coltivato anche nel Vecchio Continente. Questa grande capacità di adattamento a climi diversi gli permette di crescere sia in zone dove le temperature superano i 30 gradi, sia in aree dove spesso a malapena si raggiungono i 9 gradi sotto lo zero, per esempio, in alcuni punti ad altitudine elevata della cordigliera delle Ande. Quello di cui però non può fare a meno per crescere è di una fonte costante di acqua durante il periodo vegetativo.
Applicazioni
Il bambù in edilizia
La durezza del legno della sua canna lo ha reso un materiale molto apprezzato in edilizia. L'International Network for Bamboo and Rattan (INBAR), costituita da 45 paesi che difendono lo sviluppo sostenibile attraverso il bambù, definisce l'utilizzo di quest'erba una scelta valida per la costruzione di edifici, impalcature e mobili. Quello che lo rende una risorsa più ecologica rispetto ad altri materiali è la sua capacità di immagazzinare quantità elevate di CO2, contribuendo così allo smaltimento delle emissioni del gas responsabile del riscaldamento del pianeta.
Come spiegano sul loro sito "poiché cresce molto velocemente, il sequestro annuo di carbonio del bambù potrebbe raggiungere le 22 tonnellate per ettaro. Inoltre, la pianta può essere raccolta con regolarità, permettendo la creazione di un'elevata quantità di prodotti duraturi in grado di immagazzinare carbonio per vari decenni". "Questo significa che, con il tempo, il bambù può sequestrare più carbonio rispetto ad alcune piantagioni di alberi, immagazzinandone da 200 a circa 400 tonnellate per ettaro. Così, la pianta potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nei programmi nazionali di rimboschimento e contro il cambio climatico", concludono.
Il bambù nel settore tessile
Il tessuto di bambù viene prodotto con la cellulosa della pianta, ed è più sostenibile rispetto ad altri materiali in parte perché viene fabbricato con minori quantità di acqua, e in parte perché è biodegradabile. I tessuti risultanti di questa cellulosa sono in oltre molto porosi, permettendo una maggiore aerazione del corpo mentre si è vestiti.
Il bambù nel settore sanità
I rizomi di questa pianta sono ricchi di nutrienti adatti al consumo umano. Noti a livello gastronomico come germogli di bambù, i suoi componenti sono associati ai seguenti benefici per l'organismo:
- Fibra: grazie al suo elevato contenuto di fibra, il bambù contribuisce ad un migliore transito intestinale.
- Potassio: ricco di potassio, aiuta a ridurre la pressione sanguigna e contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso.
- Silicio: questo composto promuove il benessere delle ossa ed è anche consigliato alle donne in menopausa che soffrono di vampate di calore.
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