- Il settore delle cannabis non sarebbe lo stesso senza personalità quali Steve DeAngelo, Remo, Jack Herer o Carola Pérez. Impossibile parlare di marijuana senza menzionare alcuni di questi nomi.
- Personaggi pubblici che difendono i benefici della marijuana, che combattono lo stigma sociale associato alla pianta, che ci tengono aggiornati sulle novità di questo settore in crescita o che lavorano nello sviluppo e nell’istituzione di un quadro normativo per la produzione e il consumo.
- In questo post ti presentiamo una mappa di alcune delle persone che stanno forgiando la storia della cannabis nei loro rispettivi paesi e anche a livello mondiale.
Personalità della cannabis negli USA
Kyle Kushman, breeder e attivista
Kyle Kushman, pseudonimo di Adam Orenstein, è un coltivatore e breeder con oltre vent'anni di esperienza. Specializzato nella coltivazione organica e vegana, i suoi metodi ecologici che non prevedono l'utilizzo di prodotti di origine animale sono un punto di riferimento per i coltivatori di tutto il mondo. Kushman è stato premiato oltre dieci volte alla Cannabis Cup, collabora con la prestigiosa rivista High Times da oltre vent'anni e, in seguito alla legalizzazione in California, è stato professore all'Oaksterdam University , la prima università in tutto il mondo a offrire una laurea in marijuana.
Steve DeAngelo, fondatore del dispensario più famoso al mondo
Non si può parlare di cannabis senza menzionare Steve DeAngelo. Fondatore di uno dei dispensari più famosi al mondo, il Harborside Health Center, e co-fondatore e presidente del gruppo di investimento The Arc View Group, questo influente personaggio dell'industria della cannabis iniziò la sua carriera come attivista. È l'autore del libro The Cannabis Manifesto, una difesa appassionata della cannabis medicinale, e il suo dispensario è il protagonista del documentario statunitense Weed Wars (2011).
La legalizzazione della marijuana ricreativa in California il 1 gennaio di quest'anno generò una rinnovata attenzione mediatica nei confronti dei fratelli DeAngelo, che videro una folla di giornalisti accalcarsi davanti al loro dispensario di Oakland per immortalare con le loro telecamere sia la fila di persone che aspettava dalle sei del mattino che la gioia dei fratelli al momento di dare il via alla vendita di cannabis ai maggiori di 21 anni.
Jack Herer, uno dei nomi più importanti dell'industria della cannabis
Ecco un altro nome senza il quale parlare di cannabis diventerebbe assai complicato. Attivista e antiproibizionista fin dai tempi in cui la normalizzazione della pianta non era in programma neanche lontanamente, Jack Herer ha fatto la storia nel mondo della cannabis. Nato a New York nel 1939 e con un passato come militare e ultraconservatore, lo statunitense non provò la marijuana fino a quando si trasferì in California con la sua fidanzata. Da qual momento, però, la sua crociata in favore della liberalizzazione della pianta non trovò più freno, portandolo, fra le altre cose, a scrivere i libri G. R. A. S. S. e The Emperor Wears No Clothes. La sua vita è stata raccolta nel documentario Emperor of Hemp e la banca di semi olandese Sensi Seeds utilizzò il suo nome per una delle sue genetiche, ovvero Jack Herer, che oggi rientra tra le varietà più conosciute al mondo.
Lori Ajax, responsabile di regolarizzare la produzione e la vendita di cannabis all'interno del mercato legale più importante degli USA
Ex-membro dell'Ufficio di controllo delle bevande alcoliche, questa 51enne è stata recentemente nominata responsabile dell'Ufficio di controllo della cannabis in California. Così, nell'arco dei prossimi due anni dovrà far fronte a una sfida non indifferente: istituire un quadro normativo per la produzione, distribuzione e vendita di marijuana ricreativa nel mercato legale all'interno di un paese che rientra tra le prime dieci potenze economiche mondiali. Poco propensa alle interviste e alle dichiarazioni pubbliche, Lori Ajax è comunque al centro dell'attenzione mediatica perché la linea di azione adottata dal suo ufficio, dove lavorano quindici persone, potrebbe servire come modello per i paesi che sceglieranno di legalizzare in futuro.
Cheryl Shuman, la regina della cannabis di Beverly Hills
Fondatrice di uno dei cannabis social club più esclusivi al mondo, il Beverlly Hills Cannabis Club, Cheryl Shuman ha contribuito enormemente all'avvicinamento della cannabis e dell'industria del lusso, aiutando ad eliminare lo stigma associato ai consumatori di marijuana con i suoi vaporizzatori tempestati di rubini e le sue feste di cannabis per il jet-set californiano.
Shuman fu introdotta nel mondo della marijuana dalla sua terapeuta, che mentre arrotolava una canna durante una delle loro sessioni, le disse qualcosa del tipo: "Tutto quello che ti serve è un paio di tiri". Lei le diede subito ragione e cominciò a consumare la cannabis regolarmente. In seguito a un tumore contratto successivamente, si registrò come utente medicinale dello stato della California e seminò le 99 piante che le spettavano, segnando con quel giardino l'inizio della strada che l'avrebbe portata a diventare la Marta Stewart della marijuana.
Dr. Dina, la fornitrice di cannabis di Snoop Dogg
Nota al grande pubblico come "la Nancy Botwin vera" - il personaggio protagonista della serie tv Weeds è basato sulla sua vita - e fondatrice di uno dei primi dispensari di marijuana medicinale del sud della California, la sua fama è strettamente legata al Re della Cannabis, Snoop Dogg. Quando il raper era in tour a Los Ángeles, fu la sua amica Dr Dina a procurargli un'autorizzazione sanitaria per l'acquisto di fiori e, convinta dei benefici della cannabis e del bisogno di distribuirla nel rispetto della legge, da quel momento non ha più smesso di ricevere clienti, personaggi pubblici compressi, nel suo negozio di West Hollywood.
Il suo lavoro come rivenditrice le ha valso anche un posto di rilievo sul piccolo schermo. Oltre ad aver ispirato Weeds, fa la consulente per Disjointed, serie tv basata su suo dispensario, e quest'anno sarà la protagonista di Top Shelf, una trasmissione prodotta dalla rete televisiva online 420TV, dove la Regina della Cannabis ci mostrerà alcuni dei dispensari più conosciuti degli USA.
Paul Armentano, una penna mossa dalla liberalizzazione della cannabis
Scrittore e ricercatore che ha collaborato ad oltre mille pubblicazioni sulla cannabis, tra cui il famoso libro Marijuana is Safer: So Why Are We Driving People to Drink? (La marijuana è più sicura: perché spingiamo la gente a bere), attualmente è il vicedirettore di NORML, organizzazione che lavora per la riforma delle leggi proibizionisti nonché per garantire il libero accesso alla cannabis ai pazienti e al pubblico in generale.
Personalità della cannabis in Canada
Remo, il canadese con uno dei canali YouTube più fruttiferi del settore
Noto come The Urban Grower, Remo è una delle figure più apprezzate del settore della cannabis. Quando ti trovi in una fiera e vedi una folla di persone con il telefonino in mano pronte per un selfie o trovi un corridoio bloccato dal pubblico, sai che il canadese ha fatto la sua comparsa. I coltivatori lo adorano e spesso viene fermato dai fan, che vogliono fargli domande, farsi una foto insieme al loro idolo e addirittura fargli assaggiare i frutti dei loro raccolti. Fondatore e direttore dell'impresa di nutrienti Remo Nutrients, il valore di questa YouTube star non risiede soltanto nella riconosciuta qualità dei suoi prodotti, ma anche nella sua disponibilità, nelle sue conoscenze di coltivazione di cannabis e nella naturalezza con la quale diffonde la sua passione per la pianta.
Il suo mal di schiena cronico, che non risponde a nessuna terapia ad eccezione della marijuana, lo portò a diventare consumatore di cannabis medicinale, e successivamente anche attivista in favore della pianta. Alla domanda su come furono i suoi inizi come antiproibizionista, ride e risponde che cominciò per lo stesso motivo di tutti: perché un giorno ti ritrovi arrestato per qualcosa che tu non consideri dannosa e non vuoi rifinire in carcere per un motivo simile. L'anno scorso, a Dinafem abbiamo avuto l'occasione di collaborare con lui e con il suo team nella creazione di una genetica che porta il suo nome: Remo Chemo. E come non poteva essere altrimenti considerando che c'è di mezzo Remo, questa varietà ad alto contenuto di THC è entrata nel 2018 come una vera campionessa.
Jodie e Marc Emery, i principi dell'erba del Canada
Questa coppia, che gestisce il gruppo Cannabis Culture e anche la rivista e il canale tv più importanti del settore nel paese, è il simbolo più iconico dell'attivismo di cannabis canadese, e ogni loro arresto e dichiarazione pubblica riceve grande attenzione mediatica. L'attivismo diventò il fulcro della loro attività nel 2009, quando Marc Emery fu arrestato dalla DEA canadese e condannato a cinque anni di reclusione per la vendita di semi di cannabis negli USA.
Nonostante l'intenzione del governo canadese di legalizzare l'uso ricreativo entro quest'anno, la coppia continua a guidare le manifestazioni contro la persecuzione dei consumatori e degli imprenditori operanti nel settore della cannabis al di fuori del sistema di licenze. La scorsa estate abbiamo avuto l'occasione di intervistare Jodie Emery dopo il suo arresto a marzo per "possesso e traffico di droga", accusa motivata dal suo ruolo come direttrice della rete di dispensari in franchising Cannabis Culture.
Jamie Show, sostenitore dei dispensari e del libero accesso alla cannabis medicinale
Jamie Shaw è in prima linea dell'attivismo canadese ormai da anni. Mosse i primi passi nel mondo della marijuana venti anni fa, quando un problema di ansia la portò a diventare paziente medicinale, e da allora ha ricoperto ruoli quali direttrice del BC Compassion Club, presidente dell'Associazione canadese di dispensari di cannabis medicinale o direttrice dei rapporti tra MMJ e il Governo del Canada. Attualmente è membro dell'Istituto Nazionale per la salute e l'educazione in materia di cannabis (NICHE).
Clint Younge, direttore dei dispensari MMJ
Como ocurre con la mayoría de las personas que se entragan en cuerpo y
Quando ci si mette la passione, determinate situazioni finiscono per cambiarti la vita. Almeno così è andata per Clint Younge, che ebbe un'infanzia segnata dal bullismo - venti anni fa il deficit dell'attenzione e l'omosessualità erano motivi più che sufficienti per disprezzare i bambini -, con ripercussioni nella sua vita adulta. Infatti, da ventenne Younge soffriva di stress post traumatico e, dopo aver costatato che la marijuana si era rivelata un rimedio molto più efficace rispetto ai farmaci che gli erano stati prescritti, cominciò a lavorare per garantire l'accesso della sostanza ai pazienti. Attualmente è il direttore della rete di dispensari e cliniche MMJ.
Personalità della cannabis in Spagna
Carola Pérez, la voce degli utenti terapeutici spagnoli
Presidente dell'Osservatorio spagnolo sulla cannabis medicinale (OECM), questa 37enne ha subito oltre dieci interventi chirurgici alla schiena in seguito a una brutta caduta mentre pattinava all'età di undici anni. Un dolore con il quale ha dovuto convivere per anni a causa dell'inefficacia dei farmaci e che è migliorato considerevolmente da quando ha scoperto la marijuana e i cannabinoidi, che hanno avuto importanti ripercussioni anche sulla sua qualità di vita. Spinta dalla sua esperienza personale, decide di fondare l'OECM e l'associazione Dos Emociones, così come di fornire consulenza e sostegno ai pazienti che hanno bisogno di terapie a base di cannabis medicinale, adoperandosi anche per la legalizzazione della sostanza.
Iker Val, il volto più riconoscibile dell'attivismo in Spagna
Parlare di attivismo di cannabis in Spagna passa necessariamente per parlare di Iker Val, uno dei principali esponenti dei cannabis social club del nord del paese. Ex presidente della Federazione di associazioni di utenti di cannabis dei Paesi Baschi (EUSFAC), coordinatore della fondazione Renovatio e membro della commissione tecnica di Regulación Responsable, Val ha dedicato tutta la sua vita al settore della cannabis, dove ha assunto ruoli di primo piano quali coordinatore del leggendario cannabis social club Ganjazz, fino alla sua chiusura nel 2015.
Martín Barriuso, l'attivista più mitico dei Paesi Baschi
Senza di lui, i cannabis social club sarebbero solo un sogno, almeno nei Paesi Baschi. Fondatore dell'Associazione Kalamudia, organizzazione che coordinò le prime piantagioni collettive nei Paesi Baschi, e responsabile del modello di Cannabis Social Club (CSC), Martín Barriuso è anche il presidente di una delle associazioni più mediatiche del paese: Pannagh, che insieme a Barriuso stesso suscitò l'attenzione dei media generalisti in seguito a un processo che coinvolse il Tribunale supremo e il Tribunale costituzionale di Madrid.
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