Campo de marihuana

L’OMS consiglia all’ONU di rimuovere la cannabis e la resina di cannabis dalla lista delle sostanze pericolose

  • L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato alle Nazioni Unite di spostare la marijuana dalla tabella IV della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, riservata alle sostanze più pericolose, alla meno restrittiva tabella I. 
  • La raccomandazione arriva dal Comitato di esperti dell’OMS sulla farmacodipendenza, che si è riunito a Ginevra lo scorso novembre per valutare il potenziale terapeutico della cannabis. Se dovesse entrare nell’agenda, la proposta verrà discussa durante la Commissione sulla farmacodipendenza dell’ONU del prossimo marzo.
  • Sebbene il suggerimento di riclassificazione riguardi la cannabis e la resina in generale, gli esperti hanno voluto soffermarsi su un composto: il CBD. Su questo punto l’agenzia ha precisato che i preparati di cannabidiolo non dovrebbero essere sottoposti al controllo internazionale delle sostanze elencate nelle convenzioni internazionali sul controllo della droga. 
Campo de marihuana

Un piccolo passo per la cannabis, un grande passo per il CBD. "I preparati a base di cannabidiolo contenenti non più dello 0,2% di THC non sono sotto controllo internazionale". Ecco la nota che il Comitato di esperti sulla farmacodipendenza (ECDD) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità considera che andrebbe inserita sotto la voce cannabis e resina di cannabis della tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti (1961). Ed ecco il secondo punto importante sollevato dagli esperti: cannabis e resina di cannabis dovrebbero essere rimosse dalla tabella IV della convenzione, riservata alle sostanze più pericolose e controllate (quali l'eroina), e aggiunte alla tabella I, quella delle sostanze meno controllate a livello internazionale. 

Nota CBD OMS
Nota che il Comitato di esperti sulla farmacodipendenza dell’OMS considera che andrebbe inserita sotto la voce cannabis.

Pur essendo soltanto una raccomandazione all'ONU e non un'imposizione, le recenti dichiarazioni sulla cannabis dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sembrano indicare che l'agenzia stia adottando una posizione sempre più favorevole a ridurre le restrizioni sulla pianta. Lo scopo dell'incontro dello scorso novembre era infatti quello di redigere un rapporto sulla cannabis che possa essere di aiuto alla Commissione sulla farmacodipendenza dell'ONU, che si riunirà il prossimo marzo per decidere se riclassificare o meno la sostanza.

Sono state diverse le riunioni tenuti da questi esperti negli ultimi anni, e le conclusioni si sono avvicinate sempre di più alla normalizzazione del consumo della cannabis, con l'accento posto sulle possibilità terapeutiche di alcuni dei principi attivi della pianta. Il fatto che questo comitato insista sulla necessità che i preparati di CBD restino fuori dal controllo internazionale è un passo importante verso il riconoscimento delle applicazioni positive del cannabidiolo, specie considerando che, in quanto massimo organo in materia di sanità a livello mondiale, le valutazioni dell'OMS riguardo alla pericolosità e alle eventuali applicazioni mediche delle sostanze esaminate sono di particolare rilevanza. Il modo in cui queste sostanze vengono regolate resta però competenza dei singoli paesi, per cui la raccomandazione non equivale, in nessun caso, ad un effettivo passo avanti verso la legalizzazione della cannabis

La categoria della cannabis secondo l'ONU

Fino ad oggi, la cannabis è stata citata, a livello internazionale, nei seguenti tre documenti delle Nazioni Unite: Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo di modifica del 1972, Convenzione sulle sostanze psicotrope del 1971 e Convenzione contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope del 1988.

Le indicazioni sulle schede delle Nazioni Unite in cui includere la cannabis risultano da una lettera inviata dal direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, lo scorso 24 gennaio. Ricordiamoci che la riunione di novembre era stata motivata dal fatto che alla fine del 2017 lo stesso comitato aveva considerato che il CBD non è nocivo per la salute né crea dipendenza, riconoscendogli anche importanti applicazioni mediche. Così, l'ECDD riteneva necessaria una valutazione più approfondita dello status del cannabinoide in particolare e della cannabis in generale, questioni che sono state affrontate nella riunione di novembre.

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La cannabis nella tabella IV della Convenzione del 1961, lo stesso gruppo dell’eroina. In novembre 2018, gli esperti hanno consigliato di spostare la sostanza da questa tabella alla tabella I.

Un controllo diverso a seconda del contenuto di cannabinoidi

Secondo quanto specificato nella lettera del Segretario Generale dell'OMS, il Comitato di esperti ha posto l'accento sui seguenti aspetti:

  • Cannabis e resina di cannabis, che andrebbero rimosse dalla tabella IV della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961.
  • Dronabinolo(forma sintetica del THC), che andrebbe rimosso dalla tabella II della Convenzione sulle sostanze psicotroe del 1971ed inserito nella tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961.
  • THC, che andrebbe rimosso dalla tabella I della Convenzione sulle sostanze psicotrope ed inserito nella tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961. 
  • Estratti e tinture, che andrebbero inserite nella tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961.
  • Preparati di cannabidiolo, che non dovrebbero essere sottoposti ad alcun tipo di controllo internazionale.
26/02/2019

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