nathan genetiche dinafem

“Coltivo le genetiche Dinafem perché non mi hanno mai deluso”

  • Sebbene per molti anni la coltivazione realizzata con i fertilizzanti chimici sia stata la scelta preferita di molti coltivatori, a mano a mano che l'industria della cannabis si evolve sembra che la consapevolezza ambientale stia guadagnando terreno. Coltivare in modo biologico è, sempre più, il sistema che molti scelgono per le proprie piante di cannabis. È il caso del coltivatore canadese che ha vinto la scorsa edizione delle coppe Toronto Lift Cup e Vancouver Lift Cup con le varietà  Dinafem.
  • Per tutto il nostro team è grande motivo di orgoglio che la nostra genetica piaccia tanto ai canadesi e, naturalmente, abbiamo voluto intervistare il grower che ha portato le nostre campionesse sul podio. Abbiamo voluto sapere tutto, come le ha coltivate, perché ha scelto le nostre genetiche e quali sono i suoi metodi per ottenere un risultato cosi brillante…. Ci avrà svelato i suoi segreti?
nathan genetiche dinafem

Da quanto tempo coltivi? 

Ho acquistato il mio primo clone di cannabis oramai 15 anni fa e da allora mi sono dedicato a coltivare marijuana.

Quando hai presentato per la prima volta un esemplare a una coppa dedicata alla cannabis? 

La prima volta che ho partecipato a una competizione è stato tre anni fa. E un anno fa ho vinto la prima, la Karma Cup.

Come e quando hai iniziato a coltivare? Hai ricevuto aiuto da qualcuno? 

Ho iniziato a coltivare a partire dal clone di cui ti parlavo prima e poi, dopo quell'esperienza, ho comprato dei semi da provare all'aperto.

Quando avevo 18 anni mio padre mi ha dato l'opportunità di coltivare a casa nostra perché tutti e due consumavano cannabis e non volevamo pagare i gonfiatissimi prezzi del mercato nero. Inoltre, sapeva che ero in grado di fare un buon lavoro, perché mi piace il giardinaggio da quando ero un bambino ed è una cosa che mi riesce abbastanza bene, infatti avevo molta esperienza nella coltivazione di piante tropicali e acquatiche.

Tutte le mie conoscenze e informazioni sulla coltivazione della marijuana le ho ottenute tramite riviste come Skunk, Treating Yourselve, Hightimes e Weed World. Ho sempre pensato che le mie piante dovevano avere lo stesso aspetto di quelle presenti nelle fotografie di queste riviste, altrimenti preferivo tagliarle e ricominciare da capo. Tutto il resto l'ho imparato attraverso l'esperienza e il feedback che ho ricevuto da alcuni amici e familiari. 

Hai vinto svariate coppe in Canada, le più recenti sono state la Lift Cup a Toronto e la Lift Cup di Vancouver. Con quali varietà ti sei presentato e perché?

Ho presentato la Sour Diesel Auto e la Blue Kush Auto a entrambe le coppe. Volevo che queste genetiche parlassero da sole e che la gente si rendesse conto di quanto sono migliorate le autofiorenti negli ultimi anni.

In generale mi piacciono tutte le autofiorenti ma ritengo che la Sour Diesel Auto abbia uno degli aromi più piccanti ed espressivi che io abbia mai provato, e ho pensato che i canadesi avrebbero apprezzato il suo sapore di gas e diesel così familiare.

Anche la Blue Kush Auto ha un sapore che mi fa impazzire, molto Kush, con note di mirtilli. Ho pensato che sarebbe stata una grande rappresentazione di ciò che significano le genetiche autofiorenti di Dinafem. 

Perché le genetiche Dinafem?

Coltivo le varietà Dinafem perché non mi hanno mai deluso. Per un periodo, all'inizio, ho coltivato varietà di altre banche di semi e in molti casi sono rimasto deluso, la mia impressione è che le genetiche di Dinafem sono molto stabili, e mantengono sempre degli standard alti di qualità. Penso che quando lanciate una nuova varietà sul mercato, le vostre descrizioni relative a quest'ultima siano sempre lo specchio della realtà. Inoltre, i rapporti di germinazione, uniformità e vigore, secondo me, sono ineguagliabili.

Quali sono le tue genetiche preferite? E perché?

Da consumare durante il giorno mi piace la Critical Jack 2.0 o la Critical 2.0, sono super energizzanti e mi aiutano a stare bene nella vita quotidiana. Tra le varietà autofiorenti, mi fa impazzire il sapore e l'effetto della Sour Diesel Auto e ovviamente quelli della Bubba kush Auto. Le nuove genetiche CBD si stanno rivelando molto produttive e utili. Inoltre, conservano il sapore mitico delle loro parenti.

Che consiglio daresti a un coltivatore che è alle prime armi? 

Gli consiglierei semplicità, di non iniziare senza avere prima fondamenta solide. Gli direi anche di scommettere sul biologico, l'humus di lombrico, per esempio, è un buon fertilizzante biologico che funziona molto bene e che ti permette di non complicarti troppo la vita.

Perché pensi di aver vinto le coppe dedicate alla cannabis di cui abbiamo parlato prima? 

Tra tutti gli esemplari presentati alla Lift Cup en Toronto, la Sour Diesel Auto ha ottenuto il terzo posto. Penso che la coltivazione probiotica della cannabis, che è il metodo che utilizzo io, sia una boccata di aria fresca per molte persone che sono abituate a consumare cannabis coltivata con fertilizzanti chimici.

Raccontaci qualcosa in più sul metodo di coltivazione che utilizzi. Perché il biologico?

Mi piace la coltivazione biologica e probiotica perché per me rappresenta una sfida e mi garantisce la medicina della più alta qualità. Si tratta di un metodo molto economico e mi consente di coltivare a dei costi bassissimi. Inoltre, è rispettoso dell'ambiente e sostenibile. Posso persino coltivare gli alimenti che mangio con questo metodo. Non danneggio l'ecosistema né genero sprechi. 

14/12/2016

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