indica sativa trade virtuosismi mondo cannabi

Indica Sativa Trade, virtuosismi dal mondo cannabico

  • L’interesse degli italiani dei confronti della cannabis sembra non arrestarsi. A pochi giorni dalla conclusione di Indica Sativa Trade 2015 si possono trarre delle importanti considerazioni. 
indica sativa trade virtuosismi mondo cannabi

In Italia il numero di fiere ed eventi dedicati a questa pianta è in costante aumento, come l’interesse da parte del mondo politico e medico.

Il palazzetto dello sport Unipol Arena di Casalecchio di Reno(Bo) è infatti stata la nuova location della fiera della canapa, che si era svolta a Fermo nei due anni precedenti.

Questa volta però la struttura, sede della Virtus, la nota squadra di basket di Bologna, sebbene non abbia ospitato una convenzionale partita sportiva, ha visto però disputarsi un evento importante.

La regolamentazione e liberalizzazione della cannabis è un tema molto dibattuto in Italia.

C’è chi è a favore di una legalizzazione per tutti, chi vuole regolamentare la cannabis prendendo come esempio altri stati del mondo che hanno già avviato il processo di depenalizzazione di questa sostanza, chi è del tutto contrario all’accesso per tutti.

La partita della cannabis è dunque in corso e proprio all’Unipol si è potuto constatare come il gioco di squadra intrapreso da liberi cittadini, associazioni, imprese, politici, medici, ricercatori ed esperti del settore, abbia permesso di segnare qualche punto contro la disinformazione e l’ignoranza culturale, che ancora pervade nel Belpaese.

La tre giorni di conferenze organizzate ha riscontratoun buon afflusso di partecipanti nonostante il caldo torridoe questo sta a significare come l’interesse delle persone nei confronti dei vari aspetti che riguardano la cannabis (politico, terapeutico, industriale) è in aumento.

Si è partiti venerdì con il corso per Canapicoltori. E’ stato promosso un workshop di partecipazione attiva organizzato da IKHEMP, impresa innovatrice che lavora per la ricerca sulla cannabis: presentato da docenti del calibro del dott. Giampiero Grassi, ricercatore del CNR di Rovigo, e dell’avvocato Carlo Alberto Zaina, uno dei maggiori esperti penalisti in materia ha dato la possibilità ai partecipanti di acquisire tecniche agricole e di tipo legislativo per chi ha intenzione di intraprendere una coltivazione.

L’organizzazione di Indica Sativa Trade ha puntato dunque su un’informazione giusta e corretta.

Oltre al workshop sulla coltivazione, vi è stata una notevole presenza di personalità di spicco provenienti dal mondo politico. Rita Bernardini, segretaria nazionale dei Radicali, ha dato una lexio magistris sulle esperienze politiche riguardo la depenalizzazione e sul fatto che manchi una buona informazione da parte dei media a proposito del tema cannabico.

L’on. Ciampolillo, del M5S ha invece ribadito la sua posizione contraria all’intergruppo parlamentare, spiegando che spesso è uno strumento per ritardare e mandare nel dimenticatoio temi difficili, come già è avvenuto in passato. Ha inoltre presentato un disegno di legge per regolarizzare la coltivazione domestica: la sua proposta si basa sulla coltivazione di un numero massimo di quattro piante a testa, da comunicare agli organi inerenti.

Questa sembra essere una proposta realistica e che interesserebbe milioni di italiani, permettendo loro di respirare un’aria di liberta individuale, in netto contrasto con le misure repressive statali, lascito di leggi fondate su interessi economico-politici piuttosto che sociali.

E bisogna ammettere che, sebbene sia stata pubblicata la relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia, nel quale il Proibizionismo è stato dichiarato un sistema fallimentare per le casse dello Stato e per i cittadini, la repressione è un fenomeno che purtroppo persiste.

Ma è difficile fermare il popolo italiano, quando si mette in testa qualcosa.

La cultura cannabica italiana avanza. La dimostrazione, a detta di vari growshop italiani, è la vendita ingente di semi di cannabis e materiale per la coltivazione che non interessa ormai soltanto un pubblico esiguo e specializzato, ma può essere considerato un fenomeno sociale che riguarda diversi strati della popolazione. Lo staff di Dinafem ha potuto constatare e apprezzare questo cambio di rotta da parte del pubblico italiano. E’ sorprendente vedere quantepersone che egregiamente preparate si rivolgono allo stand Dinafem,nonostante la repressività della legge e la censura informativa che caratterizzano l’Italia. Tutto ciò è la prova tangibile dell’inesorabile desideriodi conoscenza degli interessati. In fiera si è parlato di tecniche innovative o modi sempre più terapeutici per assumere le infiorescenze e le estrazioni delle varietà più amate. E, a proposito di strains bisogna ammettere che ormai c’è una tendenza ad ampliare la conoscenza delle genetiche, in particolar modo quelle con un maggior contenuto di CBD, uno dei cannabinoidi più importanti dal punto di vista terapeutico. Forse il fatto che a questo mondo si avvicinino varie tipologie di persone, fa pensare ad una differenzazione nella scelta della genetica più adatta ai propri gusti. C’è chi vuole provare gli strain più potenti, come l’Amnesia Kush, una delle ultime varietà uscite. Chi invece vuole mantenersi sul classico e sceglie strain già noti, questa volta però proposti con differenti contenuti di principio attivo, come la Moby Dick CBD. L’idea di poter avere la possibilità di scegliere tra genetiche con contenuti e combinazionidifferenti di cannabinoidi e terpenoidiè stata molto apprezzata dai visitatori, e anche da Dinafem, contenta di avere la possibilità di conoscere ed interagire con il pubblico eterogeneo della fiera.

Il mondo della canapa italiano non è però soltanto quello dedito allo “spinello libero” e alla lotta per le libertà di cura. Al contrario in un paese dove regna l’eccellenza del saper fare, il made in Italy, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è una chiave di successo economico e la cannabis ad uso industriale è una delle risorse che sta affascinando l’economia degl i ultimi tempi.

Ad Indica Sativa Trade 2015 tra babà di canapa, birre, paste, pizze, friselle e tanto altro il settore alimentare è stato quello vincente, per quanto riguarda la canapa industriale. L’area dedicata a questo settore si è trasformata subito in una sorta di mercato genuino ricco di odori, colori, tanta allegria e partecipazione tra i vari stand e i visitatori, che si sono ben prestati ad assaggi di ogni tipo. E sempre più imprese italiane si lanciano nel settore cannabico, sia industriale che terapeutico, anche se per le seconde bisognerà aspettare ancora un pò per poterne apprezzare i prodotti (vista la difficoltà da parte della politica italiana a promulgare una legge che consenta la cura con farmaci a base di cannabis). La partita è infatti ancora in corso, e si spera che prima o poi arrivi il canestro finale per vincere una partita che si gioca da troppi lunghi anni.

17/06/2015

Commenti dei nostri lettori

Non ci sono commenti ancora. Vuoi essere il primo?

Lascia un commento!

Contatto

x
Contattaci