- Poco importa che si tratti del primo stadio della coltivazione, della fioritura, del raccolto o dell’essiccazione, garantire alle piante delle condizioni ambientali ottime è un fattore fondamentale durante l’intero ciclo di coltivazione.
- Umidità e temperatura sono le variabili più importanti da considerare, ma aspetti quali la pulizia dello spazio o la potatura delle piante non vanno comunque trascurati.
- Al fine di evitare che la muffa attacchi le tue piante e mandi all’aria l’intero raccolto, bisogna tenere la guardia alta in ogni momento.
È una sensazione terribile. Dopo mesi di sforzo e dedizione in giardino o nella stanza di coltivazione, qualche giorno prima del raccolto ti accorgi che qualcosa sta andando storto. Le cime delle tue piante di cannabis appaiono coperte da uno strato di polvere grigiastro, quasi bianco, e ad un tratto ti aspetti già il peggio: la muffa ha fatto irruzione nella piantagione. Il problema, purtroppo, non si limita al momento del raccolto dei fiori. Una volta superata questa fase e cominciato il processo di essiccazione bisogna essere altrettanto attenti, in quanto l'umidità o la mancanza di ventilazione possono determinare la comparsa di muffa anche nella marijuana già tagliata.
Data la loro capacità di mettere a repentaglio l'intero raccolto, i funghi sono sicuramente il nemico più temuto dai coltivatori di cannabis. Infatti, nonostante la loro predilezione per i fiori, anche le radici, gli steli e le foglie possono risentirne. Quando l'organo colpito è la foglia, essa si secca molto rapidamente, mentre gli steli acquistano una tonalità marrone, diventano più fragili e sviluppano ulcerazioni. Una fine simile a quella che fanno le cime: dopo una prima fase nella quale impallidiscono, cominciano a diventare mosce al tatto e finiscono per seccarsi e coprirsi di uno strato che ricorda il cottone.
Botrytis o muffa grigia, il fungo più comune
Al fine di evitare che le piante di cannabis cadano vittime di funghi quali la botrytis o muffa grigia, è importante prendere alcune misure sin dall'inizio della coltivazione. Tra queste, un attento monitoraggio della temperatura e dell'umidità, i principali fattori che possono determinare la comparsa di muffa. Più umido sarà l'ambiente, maggiore sarà il rischio. E lo stesso vale per temperatura.
Temperatura e umidità sono i principali fattori che possono determinare la comparsa di muffa.
Infatti, una differenza di temperatura molto marcata tra la notte e il giorno si tradurrà in un livello di umidità più elevato nello spazio di coltivazione. A ciò dobbiamo aggiungere il vento e la pioggia, altre due risorse utilizzate dal fungo per propagarsi e che spiegano come mai la cannabis che cresce in zone molto piovose sia più vulnerabile a questa minaccia. E non solo. Nonostante l'infestazione sia stata sradicata con successo da un raccolto precedente, le spore del fungo sono in grado di sopravvivere in modo latente per diversi anni, fino a quando le condizioni atmosferiche torneranno a essere favorevoli ad uno sviluppo completo.
Temperatura e umidità, però, non sono gli unici fattori che possono scatenare un'infezione fungina. L'igiene nello spazio di coltivazione e durante le irrigazioni riveste infatti un'importanza paragonabile. La piantagione deve distinguersi per la sua pulizia, finalità per la quale bisognerà adottare ogni misura necessaria, dalla sterilizzazione degli attrezzi fino all'eliminazione della materia organica o vegetale in decomposizione. Infine, è fondamentale evitare di toccare le cime, in quanto il fungo ha la capacità di diffondersi attraverso gli elementi della coltivazione, l'aria, e ovviamente, anche le mani.
Precauzioni da prendere prima del raccolto
La minaccia di muffa aumenta a mano a mano che avanza la maturazione dei fiori. Questo accade perché quando i fiori si ingrossano durante le ultime settimane di fioritura, la loro stessa abbondanza ostacola la ventilazione intra-florale. Si ricorda che un'infezione durante la fase finale della fioritura può costringerci a raccogliere le piante prima del giorno ottimale di maturazione.
Inoltre, dato che le cime più grosse sono quelle più a rischio di cadere vittima della muffa, molti coltivatori fanno ricorso alla potatura dell'apice in modo da ridurne le dimensioni. Come risultato, si ottengono fiori più piccoli ma anche più numerosi e, soprattutto, sani, anziché cime più grandi ma con un contenuto di umidità più elevato che le rende più sensibili alle infezioni. Infatti, le piante più fitte sono quelle più appetibili agli occhi della muffa grigia, per cui rivolgersi a metodi di coltivazioni che forzino la crescita delle piante in una determinata direzione, evitando la formazione di strutture troppo dense, può rivelarsi di grande utilità.
Un altro fattore a cui bisogna fare attenzione al fine di evitare il marciume delle cime è l'irrigazione, particolarmente durante l'ultima fase della fioritura, quando il raccolto è imminente. Senza trascurare la temperatura né l'umidità, a questo giro bisognerà concentrare l'attenzione sulla quantità di acqua somministrata alle piante, esercitando un maggiore controllo sull'irrigazione ed evitando di riannaffiare se la terra non è secca abbastanza nelle coltivazioni indoor e outdoor, o se il vaso è troppo pesante nelle coltivazioni indoor.
Controlla le dimensioni delle piante tramite la potatura: gli esemplari più fitti sono i più appetibili agli occhi della muffa.
Come se il rischio intrinseco non bastasse, è importante tenere presente che, mentre in altre fasi della coltivazione c'è un'ampia gamma di rimedi ai quali è possibile fare ricorso per limitare le conseguenze delle infezioni fungine, quando il raccolto è dietro l'angolo, le opzioni vengono drasticamente ridotte. Ad esempio, non ci sarà più la possibilità di applicare prodotti chimici alle piante, in quanto il loro ridotto margine di sicurezza, insieme alla vicinanza del raccolto, potrebbe compromettere la salute del consumatore.
Proprio per questo, è fondamentale potenziare le misure preventive contro la muffa: qualora qualche parte della pianta dovesse venire danneggiata, nella maggior parte dei casi la soluzione passerà per l'eliminazione dell'intero esemplare in modo da evitare il contagio delle sorelle. Per le infezioni lievi, la rimozione delle zone colpite potrebbe forse bastare, il che consentirebbe di raccogliere le cime rimaste indenni. Non dimentichiamo, però, che prevenire è sempre meglio che curare.
La guardia alta anche durante l'essiccazione
I coltivatori che sminuiscono la fase di essiccazione perché ritengono che il grosso del lavoro è già stato fatto rischiano di trovarsi una bruttissima sorpresa sotto forma di infezione fungina. Infatti, dopo un lavoro impeccabile in termini di irrigazione, pulizia dello spazio di coltivazione e controllo della temperatura e dell'umidità, la muffa può presentarsi lo stesso durante l'essicazione delle cime, mandando all'aria tutto il lavoro svolto in precedenza. Ecco perché bisogna essere vigili fino all'ultimo momento.
Per una corretta essicazione, fase destinata alla rimozione dell'umidità delle cime, la cosa più semplice è appendere i fiori sottosopra in uno stendino, facendo in modo che i rami non si tocchino o siano comunque troppo vicini. In questa fase, la chiave per evitare la comparsa di botrytis o muffa grigia sta nel controllo della temperatura (il valore ottimo è 20 ºC) e dell'umidita (preferibilmente, impostata intorno al 50%).
Considerando che questa variabile è il principale nemico dei coltivatori quando si tratta di tenere i funghi lontano, è importante avere gli istrumenti necessari per un corretto controllo dell'umidità a disposizione. Dunque, se rientra nel proprio budget, è bene avvalersi di un umidificatore o deumidificatore. La scelta dipenderà dalle condizioni ambientali del luogo destinato all'essicazione, preferibilmente uno spazio buio che non comprometta la qualità delle cime (il THC si degrada con la luce).
In definitiva, quando si tratta di tenere a bada gli insetti, tutto si riduce ad assicurarsi che le variabili che intervengono nella coltivazione si trovino dentro ai parametri necessari. Ancora una volta, questo vale soprattutto per l'umidità e la temperatura, dal momento che sono i fattori che più facilmente possono portare alla comparsa di muffa grigia o botrytis durante la fioritura ed il processo di essiccazione. Dunque, prendi le giuste misure preventive e non ti rilassare neanche per un istante. Il tuo raccolto te ne sarà grato.
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