- Casalinga, madre e coltivatrice. Così definisce se stessa Ana Laura Bucci, meglio nota come Dott.ssa Weed.
- Questa uruguaiana coltiva la cannabis in terrazza per uso personale, e condivide i suoi diari di coltivazione sui social. Spiega come germinare, coltivare e raccogliere la cannabis, ma anche come fare estrazioni e ricette con la pianta come ingrediente.
- Questa stagione, il giardino della Dott.sa Weed dà il benvenuto a tante varietà Dinafem Seeds.
Se gli influencers contano in tutti i settori, in quello della cannabis, ancora a cavallo tra la legalità e la clandestinità, sono ancora più importanti. La mancanza di un quadro regolatore ostacola l'accesso alle informazioni in molti paesi, in modo che le persone che condividono le loro conoscenze sulla coltivazione e sull'uso della pianta diventano fondamentali per l'utente. Una di queste persone e la Dott.ssa Weed, un'uruguaiana le cui piante e spontaneità hanno conquistato migliaia di followers. Ecco la sua storia.
Quando e come è cominciato il tuo rapporto con la cannabis?
Io fumavo sigarette, ed un giorno un'amica mi ha passato una canna con dell'erba che aveva coltivato lei. Io non fumavo ganja perché mi faceva male allo stomaco, ma quella roba lì era tutta un'altra cosa. Così, mi sono detta che avrei coltivato anch'io. All'inizio avevo soltanto un paio di piante o tre in un vaso, e se qualcuno veniva a trovarmi, lo nascondevo in garage. Quando se ne andavano, lo rimettevo al sole, ma così non potevo esprimere quello che volevo esprimere, in modo che ho deciso di fare le cose per bene. Lì ho dato di matto e ho cominciato a piantare tutto quello che mi capitava per le mani direttamente in terra, in Uruguay.
Ho cominciato a coltivare nel 2005, e poi mi sono trasferita con il mio ragazzo. Abbiamo lasciato il nido, ed un giorno che eravamo in giro con degli amici, ho visto una pianta che usciva dal cemento. Ho alzato il pavimento e me la sono portata a casa. L'abbiamo chiamata Chuchito. Dunque, si può dire che la mia prima pianta di cannabis l'ho trovata per strada. Da quel momento non mi sono più fermata e ho coltivato sempre di più. Poi abbiamo cambiato casa. Il pavimento era tutto in sabbia, in modo che scavavo buche, inserivo il substrato e le ricoprivo. In quel periodo ho piantato un esemplare che ha raggiunto i tre metri.
Avevi nozioni di coltivazione?
Tutto quello che so, l'ho imparato da mia nonna: sia coltivare, sia cucinare. È stata lei ad insegnarmi a far guarire le piante, da lì il soprannome Dott.sa Weed. Ho cominciato con un gruppo di Facebook chiamato Cultivando Libertad, e molte donne se ne sono interessate. In questo settore, la donna viene più che altro utilizzata come pubblicità, ma nel mio caso diventa protagonista perché penso che, quando si tratta di coltivare, le donne abbiamo qualcosa di speciale.
Ho piantato così tanto che mi sono beccata tutti i parassiti possibili ed immaginabili, e lì ho dovuto imparare per forza. Nel 2018 ho avuto 50 piante in 6x7 metri, in vasi con un substrato organico fatto da me. Osservo le piante e loro mi dicono cosa fare e cosa gli serve. La cannabis è una pianta nobile: la studi un po', le dedichi dieci minuti al giorno, e tutto qua.
Quello della scorsa stagione sembra fosse proprio un bel giardino. Hai mai avuto problemi con i vicini?
Mai. Ma bisogna dire che di tanto in tanto gli offro piante aromatiche. Prezzemolo, origano…, un po' di tutto. Per quanto riguarda le autorità, se è quello che volevi sapere, penso sappiano chi sono, ma sanno anche che non ho niente intestato a me stessa, che sono povera. L'unica cosa che possono fare e venire da me a mangiarsi un cupcake o un biscotto, e pensare: "Questa qua ha 50 piante e le mostra tutte". Ma io non ho proprio nulla da nascondere.
Nei tuoi post parli spesso di cannabis medicinale.
Quando ho cominciato a fumare per scopi ricreativi, mi sono subito resa conto di quanto sia lenitiva la cannabis. Io soffro di una malattia degenerativa delle ossa. Ho la cartilagine molto usurata, praticamente fino al punto di non averne. Soffro di ernia, di discopatie, di compressioni e di piccole rotture discali. Ho cominciato ad avere questo problema alla schiena all'età di 11 anni, ed è veramente dura. Convivo con il dolore tutti i giorni. Nei giorni in cui mi fa meno male, mi alzo ballando e muovendo i fianchi. Altri giorni invece devo per forza trascinare i piedi. E siccome non ho più cuscinetti, dal 2007 ho le vertebre completamente attaccate. In questo tempo, poi, ho avuto due figli.
Senza la cannabis, molto probabilmente non riuscirei a muovermi
Vado dal medico solo quando mi sento rotta. Quando sono arrivata in Spagna, non avevo cannabis, quindi ero tutta rigida e zoppicavo con la gamba sinistra. Ti sembro rigida ora? Dunque, che non vengano a dirmi che la cannabis non fa niente e che è tutta suggestione. Non mi serve essere un medico per capire l'effetto che ha la cannabis su di me quando la prendo. Ad oggi, è questa pianta quello che mi fa stare dritta. Soffro di rigidità e senza la cannabis, molto probabilmente non riuscirei a muovermi.
Quale metodo di consumo utilizzi?
Assumo la cannabis per ingestione perché non posso passare tutto il giorno a vaporizzare. Ho smesso di fumare il 26 gennaio e ora la mia intenzione è quella di stimolare il consumo di cannabis cruda, che è un'ottima fonte di vitamine e antiossidanti. I flavonoidi fanno benissimo alla salute, ma bisogna assumere la cannabis fresca. La marijuana va ben oltre allo sballo, migliora la qualità di vita. Sballati quanto vuoi, ma mangiala anche, e in dosi equilibrate. Puoi farti un biscotto, per esempio, ma non uno che ti impedisca di muoverti in tuto il giorno. La ricetta deve essere equilibrata in modo da poter continuare con la routine, altrimenti si finisce a non fare niente in tutto il giorno. E io ho due figli, tre cani, un coniglio e tante piante…
Sei stata attaccata sui social più di una volta, ma tu ti difendi senza peli sulla lingua. Come vivi l'odio degli haters?
Credo nella natura e in me stessa, punto. E anche in portare un po' di gioia alle persone. C'è tanta gente che si prende gioco di me e mi chiama egolatra. Io però dissento: non sanno di cosa soffro e non sanno quanto mi sacrifico per coltivare. Le piante le ho al terzo piano di casa e lì non arriva l'acqua, dunque dovevo portarci 100 litri ogni giorno. Quando finisco il lavoro, guardo il mio giardino, lo annuso, lo mangio, lo vaporizzo e me ne sento fiera. Allora perché non farlo vedere?
Credo profondamente nelle mie convinzioni, credo nella cannabis e nell'effetto terapeutico che ha su di me, e non ho la benché minima intenzione di fermarmi. Quello che conta per me è l'affetto della gente, e collaborare con marchi che lavorano in maniera responsabile.
Cosa diresti a chi non ti conosce?
Gli invito a farsi avanti e a smettere di pensare che sei un criminale soltanto per dar vita ad una pianta. Il mio messaggio è: se puoi tenere un vaso a casa, tienilo. Io il prezzemolo non lo compro mica. Se ognuno avesse i suoi vasi, sarebbero in tanti a dover chiudere bottega. Questa stagione 2019 voglio promuovere la coltivazione e la cucina: che la gente non si accontenti di fumare. Che i giovani capiscano che la cannabis non è soltanto una canna.
Gli direi anche che voglio fare il giardiniere, che è quello per cui sono portata, e che voglio mostrare le bombe che si possono ottenere senza bisogno di spendere un capitele nei grow shop. Dunque: investi in un seme e usa il sacco del cibo per il cane come vaso. Produci il substrato con i rifiuti organici del tuo cibo ed ecco pronta la tua coltivazione. Basta continuare a buttarci i rifiuti per due mesi e mescolare tutti i giorni. Durante il periodo vegetativo, le mie piante sono state annaffiate solo con acqua, e hanno comunque superato i due metri in nove litri.
Quali varietà preferisci?
Cerco di coltivare soprattutto varietà indica perché con la mia iperattività non posso consumare varietà sativa pure. Coltivo anche qualche sativa, ma le mischio alle indica. E le indica le faccio maturare per bene perché devono essere anestetizzanti, altrimenti non mi calmano. Ho una tolleranza molto alta per il rosin vaporizzato, per cui equilibrio il consumo con l'ingestione. Non faccio solo dolci. SE ho un po' di estratto, lo aggiungo al brodo, e preparo anche infusi.
Ci tengo ad insistere sul fatto che la cannabis va oltre allo sballo. E non bisogna separare i cannabinoidi. È per questo che mi piacciono i semi: io consumo in maniera diversa e, dunque, coltivo anche in maniera diversa, in modo da trarre beneficio da tutti i composti della pianta. Avendo coltivato sempre da semi, il mio giardino è un po' un potpourri. La sola idea di coltivare da talee mi terrorizza. C'è una ragione se la cannabis produce cannabinoidi diversi. Allora perché fare discriminazioni?
*Per la stagione 2019, la Dott.sa Weed ha deciso di coltivare Purple Moby Dick, Remo Chemo e Blueberry Cookies di Dinafem Seeds . Potete seguire l'intero processo sul suo profilo Facebook e Twitter.
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