- Quando farle germinare, dove piantarle, quanto dura il loro periodo vegetativo, perché entrano in fioritura o quando fare il raccolto.
- Le varietà di cannabis autofiorenti hanno il vantaggio di essere più veloci rispetto a quelle femminizzate, e l’inconveniente che il loro ciclo di vita non dipende dal fotoperiodo, in modo che le condizioni esterne devono essere il più favorevoli possibili per garantire il corretto sviluppo delle cime.
- Vi sveliamo tutti i segreti per coltivare le piante autofiorenti e ottenere un raccolto di successo.
Autofiorenti, auto, autoflowering: tutte queste denominazioni fanno riferimento allo stesso tipo di semi di cannabis; genetiche la cui crescita e fioritura non dipende dal fotoperiodo, cioè dal cambiamento di ciclo luminoso, ma che entrano in fioritura una volta mature.
Spesso ci fate arrivare i vostri commenti e dubbi riguardo la coltivazione di questo tipo di seme attraverso i social media: "quando posso tagliare la pianta?", "è già in fioritura e l'ho fatta germinare solo un mese fa", "ha cominciato a produrre cime ed è ancora troppo piccola", etc. In questo post, abbiamo selezionato le vostre principali preoccupazioni riguardo le auto, e vi invitiamo anche a lasciare i vostri commenti in fondo al testo in modo da poter dissipare tutti i vostri dubbi.
Cosa sono i semi di cannabis autofiorenti
I semi di cannabis autofiorenti sono varietà di marijuana il cui ciclo di vita ha una durata predeterminata. La principale differenza rispetto alle varietà femminizzate consiste nel fatto che la loro fioritura non dipende dal cambiamento di fotoperiodo, ma dal grado di maturità della pianta. Questo fenomeno implica innanzitutto che le piante provenienti da semi di cannabis autofiorenti entrano invariabilmente in fioritura 25/30 giorni dopo la germinazione. Ciò le rende varietà molto veloci, con cicli di vita completi che spesso non superano i 55-65 giorni. La possibilità di raccogliere le cime in tempi così brevi è sicuramente un vantaggio per chi cerca velocità, ma ci sono anche alcuni aspetti meno positivi.
Al fine di ottenere un raccolto abbondante, bisogna considerare due fattori. Il primo: la necessità di esporre la pianta a tutta la luce possibile durante i primi 30 giorni di vita (fase di crescita) in modo che possa svilupparsi correttamente. In molti dei vostri commenti ci chiedete come mai la vostra auto ha cominciato a fiorire essendo ancora così piccola. Ebbene, il più delle volte la spiegazione è da ricercare nelle condizioni meteorologiche: se la pianta viene coltivata all'esterno, diciamo sul balcone, all'inizio dell'estate, ma il sole non si fa molto vedere e le temperature sono fresche, la crescita rimarrà modesta. Questo perché la cannabis ha bisogno di sole e di un clima temperato per potersi sviluppare.
Il secondo: la pianta non può subire attacchi da parassiti perché non c'è abbastanza tempo per ribaltare la situazione prima della fioritura. Per questo motivo è fondamentale prestare molta attenzione alla salute delle autofiorenti. Facciamo un esempio: se le mosche minatrici decidono di installarsi nella pianta il giorno 20 dopo la germinazione, non rimarrà che qualche giornata per la fumigazione. Altrimenti, una volta cominciata la fioritura, qualsiasi prodotto utilizzato andrebbe a finire nei fiori, cosa da evitare assolutamente considerando che questi vanno poi consumati.
Qual è l'origine dei semi di cannabis autofiorenti
I semi autofiorenti sono specie di cannabis che contengono la varietà ruderalis nei loro geni. Queste genetiche provengono da zone caratterizzate da climi estremi, tra cui il sud della Siberia, il Kazakistan settentrionale o la Russia, e dunque sono ceppi abituati a lottare per sopravvivere in luoghi dove le condizioni meteorologiche sono molto avverse alla crescita. Da qui la loro velocità: se non fossero rapide, non sarebbero in grado di sopravvivere.
In più, sono varietà molto facili da coltivare. Oltre a svilupparsi rapidamente e con grande facilità, si tratta di razze forti e resistenti scarsamente esigenti in termini di cure. Il loro obbiettivo è quello di fiorire il prima possibile perché sanno che altrimenti moriranno, e dato che il loro codice genetico si è forgiato in climi molto ostili, sono in grado di crescere nelle avversità.
Quando coltivare i semi di cannabis autofiorenti
Questa domanda riguarda naturalmente i coltivatori outdoor, ma al fine di capire quanto sia importante la luce per le piante autofiorenti, conviene comunque sapere che all'interno le lampade vanno tenute accese 20 ore al giorno. Conoscere la quantità di esposizione luminosa che serve per ricreare le condizioni ottime per la crescita delle auto in modo artificiale può costituire un ottimo parametro di riferimento per l'esterno. In ogni caso, la conclusione è chiara: più luce c'è, meglio è. Ciò vuol dire in sintesi che per decidere il momento della germinazione, conviene fare in modo che, tenuto conto della latitudine e del clima della zona, la fase vegetativa delle piante coincida con il periodo più luminoso dell'anno.
Quando raccogliere le piante di cannabis autofiorenti
Nel momento della germinazione dei semi autofiorenti, saprete già qual è il ciclo di vita completo della pianta, in quanto si tratta di un aspetto che le banche di semi indicano spesso nell'etichettatura. Questo dato è già un ottimo punto di riferimento riguardo il miglior momento per tagliare le cime. In ogni caso, il miglior modo per valutare quando raccogliere è osservare la maturazione dei tricomi. I fiori saranno pronti per l'essiccazione quando la loro struttura sarà ben formata e i tricomi avranno acquistato tonalità marroni.
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