cbn cannabinoide sconosciuto

CBN: il cannabinoide sconosciuto

  • Forse vi è capitato di chiedere da cosa è formata la cannabis. Gli effetti e le proprietà sono così vari che è normale voler scoprire quello che si nasconde nella pianta.
  • Le componenti più conosciute sono il THC, incaricato degli effetti psicoattivi, e il CBD, che si occupa di fare da contrappunto con i suoi effetti calmanti.
  • In questo articolo presenteremo il terzo composto, il CBN, un estraneo per i molti amanti della marijuana ma che racchiude molteplici benefici.
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Se ci immergiamo nella composizione della cannabis, possiamo trovare fino a ottanta composti chimici diversi. Quelli più conosciuti sono, senza dubbio, il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Questi due composti cannabinoidi (chiamati così perché attivano recettori che hanno lo stesso nome di quelli del nostro corpo) sono i responsabili della maggior parte degli effetti che la marijuana provoca nell'organismo e per questo sono anche i più studiati.

Tuttavia, negli ultimi anni un terzo cannabinoide sta cominciando ad acquisire fama. Si tratta del cannabinolo (CBN), una sostanza che si trova nelle sottospeci di Cannabis Sativa e Indica/Afghana e nasconde numerosi effetti terapeutici. Nel nostro organismo agisce come antagonista debole (una sostanza che aumenta l'attività di un'altra) dei recettori del nostro cervello, potenziando leggermente gli attributi della cannabis.

Benefici del CBN

Nonostante il nome molto simile al CBD, il cannabinolo ha un profilo unico di effetti e ha portato i ricercatori a richiedere ulteriori studi. Al momento il CBN si distingue per la sua capacità ad aiutarci a conciliare il sonno: questo componente è un alleato essenziale per combattere l'insonnia senza dover ricorrere alle famose pastiglie per dormire. Così, una piccola dosi di CBN può essere una buona opzione per tutti quelli che ricorrono alla cannabis con l'intenzione di mettere fine alle lunghe notti insonni.

Per questo motivo non devono stupire le proprietà sedanti del CBN. Secondo gli studiosi, cinque milligrammi di questo elemento sono efficaci come una dose di dieci milligrammi di diazepam, un farmaco ansiolitico e rilassante usato da milioni di persone nel mondo.

Ma i benefici del CBN non finiscono qui. È stato scoperto che questa sostanza allevia il dolore e spinge la crescita delle cellule ossee. È inoltre antibatterico, antiinfiammatorio e anticonvulsivo, quindi serve a calmare i disturbi di varie malattie, come il lupus. Se ne raccomanda l'uso anche per stimolare l'appetito, soprattutto alle persone che seguono trattamenti di chemioterapia. Infine è stato dimostrato che è utile nella lotta dei dolori cronici e malattie come il Parkinson o la sclerosi multipla.

Con questo composto non bisogna preoccuparsi degli effetti psicoattivi. Gli esperti assicurano che, a differenza del THC, le conseguenze del CBN nel cervello sono praticamente inesistenti. Questa è una notizia stupenda per i pazienti che hanno bisogno di curarsi ma preferiscono mantenersi lucidi. Per questo esiste già un'opzione come il nabilone, un farmaco che contiene questo cannabinoide sintetico e si vende in molti paesi del mondo.

I ricercatori hanno studiato fino in fondo questo farmaco e hanno scoperto che i suoi effetti sedanti e rilassanti possono alleviare i sintomi di molte malattie. Attualmente il nabilone è disponibile come antiemetico, per alleviare cioè nausea e vomito provocati da trattamenti oncologici. Ma c'è di più: è inoltre un'alternativa contro i dolori neuropatici, come vampate, freddo, intorpidimento e prurito.

Un recente studio ha dimostrato anche la sua efficacia contro i dolori muscolari cronici della fibromialgia. Secondo la ricerca quattro settimane dopo il trattamento i pazienti miglioravano considerevolmente e gli effetti indesiderati erano minimi.

Come si ottiene

Con il CBN succede qualcosa di simile a quello che succede col vino, perché per avere risultati bisogna attendere. Questo composto viene prodotto per degradazione del THC, di modo che quando la cannabis viene tagliata e immagazzinata, il tetraidrocannabinolo comincia a perdere le sue proprietà e a diventare CBN. In concreto, questo composto psicoattivo esposto ai raggi ultravioletti (o all'aria) perde molecole di idrogeno per trasformarsi prima in CBNA e poi in CBN.

È possibile accelerare questo processo mediante il calore o l'ossigeno e quindi in generale la marijuana più vecchia e mal conservata ha una maggiore percentuale del cannabinoide rispetto a dei fiori freschi conservati in una scatola chiusa ermeticamente. Visto che si trovano spesso grandi quantità di cannabis trattate in modo inappropriato, molte persone ne rifiutano il raccolto e lo lasciano da parte, senza tenere conto dei numerosi benefici che la pianta può apportare anche in quello stato.

Per chi non si accontenta di germogli vecchi e secchi, i ricercatori stanno sperimentando nuove formule di prodotti ricchi di CBN. Olii, prodotti commestibili, pillole o garze con alte percentuali di questo cannabinoidi possono essere insoliti, ma data l'importanza crescente di questo componente e la progressiva legalizzazione della cannabis non sarebbe strano immaginare che nel prossimo futuro saranno solo altri prodotti a base di marijuana. Fino ad allora potete provare fiori freschi appena usciti dal laboratorio o concentrati che mostrino livelli elevati di CBN. Oppure optare per l'erba vecchia. Dipende solo dalle vostre preferenze.

Ora che conoscete le proprietà del CBN non avete scuse per non provare i molteplici effetti di questo componente, che emerge come futura promessa nel mondo della cannabis dalle proprietà terapeutiche. Chissà, magari tra qualche anno il cannabinolo sarà all'altezza dei suoi fratello maggiori. Al momento ha tutte le caratteristiche per riuscirci. 

19/09/2016

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