- CannaTech 2018 si è svolta a Tel Aviv (Israele) tra il 18 e il 20 di marzo.
- L’incontro ha riunito alcuni degli attori più importanti dell’industria della cannabis a livello mondiale.
- Per esempio, la presidente dell’Osservatorio Spagnolo sulla Cannabis Medicinale (OECM), Carola Pérez, con cui abbiamo analizzato la situazione della pianta in Israele.
Organizzato annualmente da iCan, CannaTech è un forum internazionale sull'innovazione nell'industria della cannabis, durante il quale professionisti del settore arrivati da diversi paesi tengono conferenze, presentano prodotti derivati dalla pianta sativa o comunque necessari per la professionalizzazione dell'industria e partecipano a riunioni con altri attori presenti all'incontro. Quest'anno, l'evento si è tenuto in Israele e ha riunito personalità della statura di Steve DeAngelo, fondatore del Harborside Health Center e cofondatore e presidente del gruppo di investimento The Arc View Group, o di Jeanne Mariani Sullivan, considerata da Forbes una delle donne che stanno cambiando il mondo attraverso il capitale di rischio. Come al solito, l'incontro ha richiamato l'attenzione dei media, e si sono susseguite le notizie sulla professionalizzazione del settore in Israele così come sulla situazione generale della cannabis nel paese.
In mezzo a questa frenesia mediatica, abbiamo avuto l'occasione di parlare con la presidente dell'Osservatorio Spagnolo sulla Cannabis Medicinale, Carola Pérez, che ha condiviso con noi le sue impressioni sullo sviluppo del settore in Israele e sulla situazione generale della cannabis nel paese. "CannaTech è un gran bell'evento", afferma la Pérez, e aggiunge: "In Israele, l'industria della cannabis è ad un altro livello, la quantità di studi in corso è impressionante. Mi ha fatto molto piacere scoprire che l'OECM gode di prestigio internazionale, e che Manuel Guzmán è molto riconosciuto in questo paese. Sono rimasta colpita perché non sapevo che fossimo in tanti e che il nostro lavoro servisse di ispirazione per così tante persone.
La presidente dell'OECM è rimasta sorpresa anche dal fatto che a CannaTech "nessuno fumasse le canne". "Vaporizzavano tutti, l'atmosfera non c'entrava niente con la situazione che viviamo in Spagna", spiega. "Era un ambiente professionale molto avanzato dal punto di vista tecnologico, con un livello di investimenti e di rispetto per la cannabis che non ha nulla a che vedere con quello a cui sono abituati gli spagnoli".
L'Unità di Cannabis Medicinale del Ministero della Salute israeliano
In Israele, il Ministero della Salute ha conferito alla cannabis un'unità tutta sua. L'iniziativa si basa, tra le altre cose, sul principio che la cannabis dovrebbe, ove possibile, essere gestita allo stesso modo di qualsiasi altro prodotto medicinale soggetto a vigilanza e regolamentazione per garantire la tutela della salute pubblica. Su questo punto va ricordato che il 6 marzo 2017 Israele ha legalizzato la cannabis sia per uso medicinale che ricreativo.
Così, alla pianta viene applicato lo stesso protocollo di qualsiasi altro medicinale: ricerca scientifica, ricetta medica e controllo del dosaggio.
Pur non essendoci dati disponibili sulle quantità di marijuana o di derivati che vengono somministrati ogni anno né sul numero di medici che prescrivono la sostanza ai propri pazienti, esistono altri indicatori che permettono di descrivere l'industria della cannabis israeliana come un settore solido. Non a caso, è stato in un'università di questo paese, nell'Università Ebraica di Gerusalemme per l'esattezza, che il THC è stato isolato per la prima volta. La scoperta è stata opera di Raphael Mechoulam negli anni 60, ma il lavoro dello scienziato è andato ben oltre, svolgendo insieme al suo team alcuni degli studi più significativi sul CBD e sulle sue applicazioni mediche.
Commenti dei nostri lettori
Non ci sono commenti ancora. Vuoi essere il primo?
Lascia un commento!Ti è piaciuto il post?
La tua esperienza con i nostri semi è molto importante per noi e potrebbe aiutare altri utenti (il tuo indirizzo email non verrà pubblicato).