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Canapa Mundi. Dal declino alla Ri-nascita.

  • La presenza di 10.000  visitatori durante la scorsa edizione a Canapa Mundi  ha determinato per quest’anno  la scelta da parte degli organizzatori  di ampliare gli spazi espositivi allestendo quasi 8000 metri quadri. I numeri parlano chiaro: dal 19 al 21 Febbraio si sono presentate più di 16.000 persone. Sono aumentati gli spazi ma anche le presenze!
    Specialmente tra sabato e domenica l’afflusso continuo di persone ha riempito costantemente  i vari padiglioni,  ben organizzati per categorie in modo da permettere così ai visitatori di muoversi con facilità tra i  settori.
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Non ci sono più dubbi sul fatto che fino a pochi anni fa anche solo parlare della cannabis era un tabù mentre oggi la rinascita della canapa è un tema decisamente attuale. La parzialeabolizione delle dure politiche proibizionistiche ha scatenato in poco tempo un rapido sviluppo economico, in costante aumento. Da quando nel 2011 la coltivazione e la produzione di canapa industriale e dei suoi derivati è stata liberalizzata, sono nate in tutto lo Stivale moltissime imprese dedicate a questo settore. 

C’è n’è per tutti! Lo slogan dell’edizione 2016 di Canapa Mundi è stato per gli organizzatori un modo per ricordare a tutti i visitatori che la cannabis è una grandissima risorsa, demonizzata per troppo tempo e che bisogna far tornar all’attenzione perché una pianta utilissima per l’uomo. Dotata di una incredibile versatilità può essere utilizzata in tanti modi, consentendone così un approccio olistico che abbraccia vari aspetti della nostra quotidianità
Si può dire che l’ultimo anno è stato segnato dal cambio profondo e inarrestabile dell’opinione pubblica italiana sulla Cannabis Sativa e i diritti dei suoi consumatori.
Canapa Mundi ha contribuito a promuovere un’informazione giusta e corretta su una pianta, simbolo di eccellenza e presenza costante nella tradizione culturale italiana. La tre giorni è stata infatti un vivaio di idee, persone, progetti, dimostrazioni e presentazioni.


Per tanto (troppo) tempo si è tentato penalizzare e, in molti casi addirittura eliminare una tradizione nazionale di cui vantavamo da secoli un’eccellenza a livello mondiale, ma è difficile cancellare la storia e porre freno alla creatività italiana. 
Anche se l’atteggiamento nazionale (e internazionale) si basava su pregiudizi morali di scarso valore scientifico, c’è chi infatti ha creduto sin dall’inizio nelle potenzialità di questa pianta. O meglio, non le ha mai dimenticate! 

Una prova certa è stata la presenza alla fiera del Museo Itinerante dei Fratelli Bernardini, che da anni portano in viaggio la cultura della canapa. Per la precisione da quando cioè i due fratelli, custodi di un prezioso sapere familiare, dopo aver letto su una rivista un articolo di cui si parlava del declino e della rinascita della canapa decisero nel 1997 di proporre una mostra estiva dedicata alla storia popolare della canapa. Suscitando l’interesse verso quella storia, in modo particolare le persone più anziane attraverso quegli oggetti recuperavano i loro ricordi. I due fratelli hanno quindi deciso di portare, con determinazione e non poche difficoltà, la mostra in più di 75 località in tutta Italia, contribuendo così in modo concreto alla promozione della cultura della canapa in Italia.

E per non perdere il filo del discorso c’è chi invece ha superato le barriere culturali attraverso la realizzazione di tecnologie innovative, considerate delle eccellenze a livello internazionale. 

C’era Kanesis, una startup siciliana nata da un collettivo di studenti dell’università di Catania, che si occupa di biocomposti naturali per i settori alimentari e industriali. Durante i tre giorni (i ragazzi) con la loro stampante 3d, partendo dagli scarti della cannabis hanno realizzato oggetti in bioplastica di tutti i tipi e per tutti i gusti. Il pubblico ha potuto così constatare come con la canapa sia veramente possibile sostituire il petrolio e che c’è un urgente bisogno di investire in questa pianta per poter risanare il pessimo stato ecologico della Terra. 

Si tratta necessariamente di promuovere l’uso anche dal punto di vista nutrizionale, poiché la cannabis è un’ottima risorsa non solo per la Terra ma per il nostro organismo. L’Italia, da sempre promotrice di una cultura alimentare basata sull’equilibrio, ha inevitabilmente registrato un boom di imprese nel settore alimentare e ultimamente perfino nelle tecnologie di trasformazione ad esse legati. Se solo qualche anno fa era impensabile avviare una produzione di canapa industriale oggi c’è addirittura la possibilità di trasformare il proprio prodotto direttamente a casa propria. La Rinaldini Oil Press, un macchinario per spremitura di semi di canapa presentato da Hemp Farm Italia, è un esempio palese di come l’innovazione si stia allargando su tutti i fronti. Con questa macchina si spremono a freddo i semi per produrre olio e si utilizza il pellet creato con lo scarto per i più svariati usi: combustibile, lettiera per animali, materiale per bio-costruzioni.
Una spremitura a freddo studiata non solo per i semi di canapa ma per tutti quei semi secchi che hanno un umidità dall’8 al 10%. Con un costo che si aggira intorno ai 2000 euro è possibile oggi quindi portare a tavola il proprio olio auto-prodotto.
Tra le tecnologie d’eccellenza era presente anche la Separeco, una società che si occupa di problematiche industriali e che negli ultimi anni si è avvicinata alla cannabis producendo software e macchinari di alta definizione per la trasformazione della canapa e l’estrazione dei suoi principi attivi.
L’interesse nei confronti dei preparati a base di CBD 99%, elaborati con il metodo d’estrazione del CO2, è in continua crescita e c’è da parte di tutti la voglia di acquisire sempre più informazioni riguardo i benefici terapeutici di questo tipo di prodotti 

E’ da sottolineare che la curiosità degli italiani è inarrestabile. A Canapa Mundi, il pubblico così eterogeneo è stato la dimostrazione che ormai la cannabis interessa tutti quanti, anche gli scettici più ostinati. 
Un ringraziamento speciale va quindi agli organizzatori di Canapa Mundi che con il loro lavoro hanno permesso tre giorni di aggregazione sociale in piena libertà di pensiero e azione, agli espositori provenienti da tutto il mondo, ma sopratutto al pubblico che mai come prima è stato così presente e attivo in un evento dedicato alla cannabis. Nel BelPaese la cannabis resta ancora illegale e nelle mani della burocrazia politica. Ma dopo Canapa Mundi sarà difficile arrestare il processo di depenalizzazione che è ora in corso in Italia, ma soprattutto fermare la creatività e l’ingegno dell’uomo.

07/03/2016

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