alicia castilla tonnellate

Alicia Castilla: “Non so dove prenderanno 22 tonnellate di marijuana per novembre”

  • L’attivista argentina smonta il progetto regolatore del presidente Mujica. 
alicia castilla tonnellate

Lo scorso 2 maggio, il presidente della “Junta Nacional de Drogas” (Giunta Nazionale sulle droghe) dell’Uruguay, Diego Cánepa, ha annunciato il regolamento della legge sulla marijuana, ossia il piano per la sua applicazione pratica. Ci sono molti aspetti di questa regolamentazione che sorprendono, e altri che sembrano irrealizzabili. Per analizzarla, ne abbiamo parlato con la attivista per i diritti sulla marijuana, Alicia Castilla. Una pedagoga y

e psicoanalista argentina che ha trascorso 3 mesi in carcere perché un vicino la denunciò per avere 29 piantine e 24 grammi di marijuana. Alicia in questo momento risiede in Uruguay ed è diventata molto famosa per il suo libro ‘Cultura Cannabis’, un libro “apripista” perché è stato il primo a trattare l’argomento della cultura della cannabis in America Latina e perché porta avanti l’opinione critica sul progetto regolatore uruguaiano.

Prima di tutto Alicia, come è stata la tua giornata?

“La mia giornata è stata molto piacevole, grazie. Ho provato le diverse piante di marijuana che sto provvedendo a essiccare.”

Alicia è alta 1,65. Secondo lei, “in Uruguay c’è così tanto sole e piove tanto che il problema che si trovano ad affrontare i coltivatori è quello relativo all’altezza e alle dimensioni a cui arrivano le piante.

È curioso tutto il dibattito che ne è venuto fuori. Come si può considerare l’Uruguay un paese apripista, uno standard della legalizzazione, ecc. se ancora non vi si vende marijuana legalizzata. Dalla carta alla realtà ce n’è di strada da fare e nel recente annuncio sulla regolamentazione si prevede che ci sia marijuana disponibile per novembre. La cosa sembra abbastanza strana, considerando che è il periodo equivalente a quello di maggio qui, ovvero, il momento appena successivo a quello in cui si inizia a piantare.

“Sì, bel dibattito ne è venuto fuori! Peccato per i risultati! Per comprendere i dettagli della regolamentazione uruguaiana, bisogna partire dalla premessa che dal primo all’ultimo annuncio, il governo ha dimostrato una totale mancanza di conoscenze sull’argomento, un’enorme capacità di improvvisazione e una grande indifferenza nei confronti dei consumatori, delle loro necessità e delle loro aspettative”. 

(Puoi leggere il resto del post in inglese qui)

 

26/05/2014

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